A scuola di Respiro
Il cuore della pratica Yoga, la parte più importante per imparare a dirigere e aumentare la forza vitale che ci anima e ci muove nel mondo. Chi siamo e cosa facciamo dipende direttamente dalla quantità di prana che siamo in grado di accogliere e gestire.
Condivido qui le basi di questo fondamento di ogni pratica che conduce alla memoria della nostra vera natura.
Questo esercizio serve per prendere coscienza delle tre fasi della respirazione: la fase addominale, quella toracica e quella clavicolare.
Dall’unione di queste 3 fasi nasce la respirazione yogica completa del pranayama che coinvolge tutto il corpo.
Prenditi 10 minuti e fai esperienza della espirazione bassa, media, alta e poi completa.
Puoi provare a farla in piedi, sdraiato o seduto – in ogni posizione ti accorgerai di aspetti diversi del tuo respiro.
Prova a fare qualche respirazione bassa; poi solo media; poi solo alta.
Poi prova la respirazione completa (bassa+media+alta) senza intervalli tra inspiro ed espiro
RESPIRAZIONE BASSA
- Sdraiati in shavasana, dopo aver rilassato il corpo, poniamo le mani sull’addome, sotto l’ombelico. Eseguiamo la respirazione addominale per circa 2 minuti. Inspirando sentiamo l’addome riempirsi e gonfiarsi leggermente verso l’alto, dalla regione pelvica fino all’ombelico.
- Quando espiriamo sentiamo l’addome sgonfiarsi e svuotarsi in senso inverso. Con questa respirazione usiamo la parte bassa dei polmoni.
- Nella respirazione bassa il corpo si riempie da muladhara al manipura chakra e si svuota in senso contrario.
- Cerchiamo di rallentare il respiro: ogni pranayama deve procurare un senso di piacere e mai di affaticamento.
CONCENTRAZIONE
La mente deve concentrarsi sul ritmo del respiro e seguirne il movimento: la mente può, regolando il movimento del respiro, dirigere il prana in tutto il corpo.
Iniziamo a svuotare bene l’aria viziata: ogni esercizio di pranayama si inizia a polmoni vuoti.
Portiamo la consapevolezza al muladhara chakra, subito sopra l’ano e da qui cominciamo a riempire. Sentiamo l’aria che riempie e svuota la cavità addominale.
La concentrazione sul respiro col tempo diventa naturale, con mutuo vantaggio della capacità di concentrazione e della qualità del respiro.