Yoga e trappole

WOW, lo yoga cambia tutto!

Per molti di noi incontrare lo Yoga cambia la vita. Anche a me è successo.

Invece di nascondermi, ho iniziato a vedere le emozioni, anche quelle che non conoscevo. Il tappetino era il luogo in cui affrontavo il dolore, le paure e quei traumi che neanche sapevo di avere nascosto. Aggiungiamo che è diventato il posto in cui mi sentivo accettata e persino brava. Un gran casino, precursore di altro casino.

Con la prima scuola Yoga che frequento cado nella trappola, da manuale, della proiezione: la mia insegnante è ammantata di un’aura di perfezione e armonia col mondo, il maestro che ogni tanto arriva ospite è un superuomo e tutti pendiamo dalle sue labbra. Quanto potere diamo alle cose fuori da noi – ma questa è una considerazione postuma.

Eppure in questo strano gioco, per cui ci si sente degni perchè ci si accompagna a persone che noi stessi mettiamo su piedistalli molto fragili, stava accadendo qualcosa dentro di me e il dolore cambiava forma e direzione. La pratica, che poi è diventata quella del Kriya, ha iniziato a farmi vedere nuove possibili versioni di me, tanto che, senza pensare alle conseguenze, mi sono trovata a *pensare di* essere un’insegnante di yoga, convinta di cambiare il mondo.

In questo contesto ho iniziato a insegnare nel 2010, in una zona d’Italia dove tutto questo era ancora qualcosa di indefinito, a cavallo fra fitness dolce e curiosità esotica. (non so se è cambiato molto, comunque…)

Travolta dalle circostanze, giorno dopo giorno mi trovavo in una palestra o in uno studio di yoga, poi in luoghi di varie realtà più o meno pertinenti, che meriterebbero un capitolo a parte. Potrebbe essere “Gli avvoltoi dello Yoga”. Ne parlo con la bruttapersona che mi abita.

Armata di abbigliamento tecnico e pantaloni boho-chic, tappetini e incensi, entusiasta di indossare e distribuire mala, rudraksha e pietre da centinaia di euro (anche questo con grandissimi sforzi e senza risultati, perchè tanto era una missione per la guarigione del mondo!) , passavo da una lezione all’altra e nel frattempo spendevo un sacco di tempo ed energie a creare occasioni perchè altri potessero fare quello che stavo facendo io.

Perchè dai, chi non vuole essere parte di qualcosa di magico? La gente si risveglia, mangia biologico, cambia la sua vita, compra tutto ciò che ha una parvenza spirituale, si riversa in classi e seminari yoga e affini (troppi, troppi affini) come a un rave party pieno di sale diverse.

Tutti affamati di significato, di speranza e di connessione…e io mi sentivo in dovere di trascinare tutti verso questa nuova visione del mondo, come se il senso della mia vita fosse quello.

Grazie per avere letto.
Nuove digressioni di una insegnante in riabilitazione fra una settimana, qui.

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