Lo yoga fa miracoli per la mente

Sappiamo tutti che lo yoga fa miracoli per la mente. Basta iniziare a praticare asana, pranayama e meditazione, per avvertire stabilità mentale e chiarezza durante e dopo la pratica.

Grazie alle sofisticate tecnologie di imaging cerebrale, la neuroscienza sta dimostrando ciò che i saggi hanno conosciuto per secoli: lo yoga e la meditazione possono letteralmente cambiare il cervello.

Vediamo cosa succede esattamente lassù: stiamo scoprendo che l’anatomia e le funzioni del cervello sono in stretta relazione con il nostro viaggio interiore.

Il lobo frontale è il fulcro delle funzioni cognitive superiori, tra cui pianificazione, discriminazione, pensiero astratto, personalità e comportamento. La pratica respiratoria del kapalabhati è anche nota come “purificazione del cervello frontale”, a causa degli effetti ringiovanenti che ha su quest’area del cervello.

Conosciuta come la sede della funzionalità consapevole, il cervello è la parte più grande del tuo cervello. È diviso in emisferi, destro e sinistro. A livello fisico, l’emisfero destro controlla il lato sinistro del corpo e l’emisfero sinistro controlla il lato destro. A livello del corpo sottile, ida nadi (il canale dell’energia lunare) è collegato alla metà destra del cervello, pingala nadi (il canale dell’energia solare) è collegato al lato sinistro del cervello.

La ghiandola pituitaria è collegata al sesto chakra, o ajna. Ajna significa letteralmente “centro di comando”.
La parte anteriore del lobo frontale, la corteccia prefrontale, è la parte più evoluta del cervello ed è responsabile delle capacità positive come concentrazione, felicità, creatività e pensiero razionale.

Gli studi sull’EEG hanno dimostrato che la meditazione rafforza la comunicazione tra la corteccia prefrontale e altre aree del cervello.

La ghiandola pituitaria è la ghiandola principale del sistema endocrino, produce e rilascia ormoni che controllano la crescita, il metabolismo e la funzione di altri ormoni. A un livello più sottile, la ghiandola pituitaria è collegata al sesto chakra, o ajna. Ajna significa letteralmente “centro di comando”.

Il tronco cerebrale, che collega il cervello e il midollo spinale, svolge un ruolo cruciale nella digestione, nella frequenza cardiaca e nella respirazione diaframmatica. I neuroni trovati nel tronco cerebrale inviano un impulso nervoso al diaframma, che lo fa contrarre, iniziando così l’inalazione.

Uno studio del 2010 ha scoperto che i soggetti che meditavano 30 minuti al giorno per 8 settimane avevano una riduzione della materia grigia nell’amigdala – che è legata alla paura e all’ansia – e un aumento della materia grigia nell’ippocampo, che svolge un ruolo vitale nella formazione della memoria.

Il cervelletto controlla l’equilibrio, la coordinazione muscolare, i riflessi e il movimento. Praticare le asana sarebbe impossibile senza di esso.

Il sistema limbico comprende strutture legate alla memoria e alle emozioni, come l’ippocampo, l’amigdala, il talamo e l’ipotalamo.

Come il principale centro di elaborazione visiva del cervello, il lobo occipitale ti aiuta a seguire visivamente durante la lezione di yoga. E si deve al lobo temporale per la capacità di elaborare le istruzioni verbali delle posture: è responsabile della percezione uditiva.

Il lobo parietale è associato al movimento degli arti, alla comprensione della parola e al dolore sensoriale.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience nell’aprile 2011, le scansioni cerebrali di questa regione hanno dimostrato che la meditazione di consapevolezza può ridurre drasticamente la sensibilità al dolore, ancor più della morfina.

tratto da Yoga International

 

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