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Dhumavati, “colei che è fatta di fumo”

Dhumavati è descritta come una donatrice di siddhis (poteri soprannaturali), una salvatrice da tutti i problemi, e una donatrice di tutti i desideri e ricompense, compresa la conoscenza finale e moksha (salvezza).

Dhumavati personifica il lato oscuro della vita, il suo nome significa “colei che è fatta di fumo”. Il fumo è un effetto collaterale del fuoco che è oscuro, inquinante e nascondente.

È emblematica degli aspetti peggiori dell’esistenza umana, questi concetti sono molto antichi e si riferiscono al tenere a bada l’inevitabile sofferenza della vita.

Generalmente rappresentata da un corvo, simbolo di perdita, distruzione, decadenza e sfortuna. Associata alla luna nuova

Da lei possiamo trarre due idee: una è che le esperienze spiacevoli alla fine ci porteranno a un disgusto che ci farà volgere verso il divino, l’altra è che il divino è ovunque – anche ciò che ordinariamente consideriamo brutto o ripugnante.

Tutte le dee possiedono la saggezza, Dhumavati ci mostra che la Madre infinita è ovunque.

Quante volte abbiamo pensato che qualcosa fosse orribile e poi un giorno, un mese, qualche anno dopo si è rivelato una benedizione? La sfortuna può apparire diversa in retrospettiva.

Le avversità costruiscono il carattere e possono trasformare un’anima ordinaria in una straordinaria. Inevitabilmente, il flusso e riflusso di alti e bassi continuerà con il passare del tempo.

Che oggi in lei ci sia una lezione per coltivare il distacco, cercare benedizioni nascoste e continuare il cammino verso la liberazione.

Il culto di Dhumavati è indicato per allontanare tutta la negatività che lei rappresenta e per trascendere la cortina di fumo per acquisire la vera conoscenza.

 

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