Ritrovamenti. Scritti adolescenziali. Questa potrebbe essere una prova di una sceneggiatura, ovviamente non so da quale pagina del Tempo arriva. Ma è Oggi.
Un’aula. Da una parte una cattedra posta su una pedana. Dall’altra delle sedie ammucchiate.
I personaggi sono: 3 studenti, 3 studentesse, ilProfessore, il Preside.
Sul fondo, in piedi, un coro di genitori.
La riunione è stata indetta perchè il Professore è stato accusato di essere omosessuale e sieropositivo.
Entrano due ragazze, ridacchiando.
Rag. #1: “Mi chiedo a cosa serva tutto ciò. Una stupida lettera anonima” (molto seria)
Rag. #2: “Ma tu pensi che sia vero? A me sembra così carino e normale!”
Rag. #1: “Cosa dici? Perchè non dovrebbe sembrare normale? Credi forse che dovrebbe andare in giro con dei simboli di riconoscimento? Come puoi anche TU pensare che sia un Diverso?” (in tono di accusa)
Rag. #2: “Ma…io…” (smarrita di fronte all’accanimento della compagna)
Rag. #1: (sempre più alterata)”Tu…Tu sei come loro! Pensate di poter giudicare la morale altrui…Guardali, quei corvi là in piedi. Loro non sanno niente di quest’uomo e di quello che fa e sono qui a giudicarlo perchè Può Darsi che esca dai loro schemi. Pensano così di mantenere l’Ordine? …E tu…”
Rag. #2: “shhh..sta arrivando” (la interrompe)
Entrano ad uno ad uno gli altri personaggi.
Il Preside raggiunge la cattedra e con un severo gesto del braccio ordina ai ragazzi di disporre le proprie sedie a semicerchio.
Il Professore entra per ultimo e si siede sul rialzo della cattedra, con aria rassegnata, guardando verso il basso.
Preside: (si schiarisce la voce) “Il motivo di questa riunione è noto a tutti. Il professore è stato accusato di essere omosessuale e sieropositivo e il Consiglio ritiene necessario il suo allontanamento dall’Istituto.” (sguardo fisso in avanti, impassibile, non gesticola)
Coro di genitori: “Ordine! Si…Ordine! Un Diverso non può stare qui…non è Ordine!”
Rag. #1: (lo interrompe, si alza e cammina saltellando alle spalle dei compagni) “Perchè non cambiamo i posti?” (ride beffarda)
I ragazzi increduli sia alzano uno ad uno e cominciano a rimescolarsi spostando le sedie.
Preside: (con una nota di esasperazione nella voce)
“Fermi! Cosa fate? Cambiare i posti crea Disordine! Voi non potete scegliere di spostarvi! Non potete sovvertire l’ordine!”
I ragazzi continuano a spostare le sedie vociando.
Coro di genitori: “Ecco il Disordine! Colpa del Diverso…ecco la causa del Disordine!”
Preside: (si alza battendo i pugni serrati sulla cattedra)
“Basta! (si rivolge al professore) Tutto questo è colpa vostra! Questi ragazzi sono rovinati! Sono Diversi anche loro, vede? Reagiscono! (si mette la testa fra le mani)”
Professore: (lo interrompe, con tono calmo e pacato)
“Un giorno, forse non lontano, il vostro Ordine e il vostro Sistema si rivolteranno completamente contro voi stessi che lo reggete…e di voi non cercheremo che i cadaveri nelle macerie.”
Si alza ed esce, seguito dai ragazzi.