Mahalaya Tarpanam dall’11 al 25 settembre
Il Tarpanam, un’offerta di cibo agli antenati, è l’atto più grande che possiamo compiere per aiutare a liberare i nostri antenati e a liberare noi stessi e le generazioni future dalle sfide create dalle influenze ancestrali negative. Fare Tarpanam dona prosperità e attenua le afflizioni.
Oltre alla pratica in ogni luna nuova (Amavasya Tarpanam) c’è un periodo speciale di 15 giorni in cui fare la pratica ha un effetto amplificato che può equipararsi alle pratiche mensili, in particolare l’ultimo dei 15 giorni.
Il Tarpanam aiuta ad alleviare il dolore transgenerazionale, permette ai morti di viaggiare senza problemi verso i regni superiori e consente di chiedere perdono per i nostri peccati, noti e ignoti. Offrire preghiere ai nostri morti nel giorno di luna nuova dona prosperità e pace e rimuove qualsiasi Pitru Dosha (maledizione ancestrale) o Graha Dosha (afflizioni planetarie) o Shani Dosha (afflizioni di Saturno) presenti nel tema natale.
Nella mia personale esperienza con questa pratica di connessione, quando inizio a preparare la cose per il rito ho avuto spesso la sensazione che gli antenati chiedessero di essere considerati. Come un eco che risuona dentro di me, un filo che tira e che mi porta a fare la lista. A volte sono 12 parenti e qualche altra figura, amica o guida, umana o animale. A volte sono meno e va bene così.
Le prime volte mi giravano intorno i ricordi, i residui del mio personale senso di perdita, il groviglio di emozioni e pensieri collegati a quello che dei nostri morti è stato, o è ancora, in noi. Poi mi sono lasciata guidare dall’idea di fare un gesto che va oltre me e che favorisce il ripristino di tutti quegli equilibri rotti nel passato, ognuno il suo, ognuno senza colpa perché ognuno ha fatto quello che sapeva fare.
Guardare il passato con gli occhi del presente è sempre ingiusto, noi stessi oggi non faremmo cose che abbiamo fatto in passato. Trascendere le nostre storie personali e i nostri condizionamenti non è un atto solo personale, è bilanciare quello che è stato per chi è venuto prima di noi, ripristinare cura e armonia in ogni parte di noi che è anche parte di loro.
Dare loro attenzione, che li conoscessimo o meno, è un modo di liberare loro e noi dalle catene residue, e possiamo farlo solo noi.
La nostra condizione umana è l’unico stato in cui posiamo entrare nei fili del nostro legame ancestrale con loro per tessere una nuova tela.
Con tutto l’amore incondizionato di cui siamo capaci ora.
Ognuno di questi giorni è dedicato a una categoria, riporto quelle che ho deciso di celebrare io.
Come sempre, chi desidera partecipare deve solo avvisarmi.
1 giorno – Pratipada (11 settembre)
Dedicato ai morti per scarsa autostima o per non aver soddisfatto alcun desiderio
9 giorno – Navami (19 settembre)
Dedicato ai morti per incidente o morte innaturale
11 giorno – Ekadasi (21 settembre)
Gratitudine agli antenati che ci hanno nutrito
13 giorno – Trayodasi (23 settembre)
Dedicato ai morti per cancro o malattia incurabile.
Rimuove le maledizioni causate dalle nostre cattive azioni verso gli antenati.
15 giorno – Mahalaya (25 settembre)
Dedicato a ogni antenato, collegato a noi e non
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