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Kriya Yoga di Babaji, uno dei lignaggi di Yoga autentico

Il Kriya Yoga di Babaji è un lignaggio o un percorso autentico di Yoga, uno dei tanti, che proviene, come indica il nome, da un grande maestro di Yoga noto come “Babaji”.

Babaji è stato conosciuto in Occidente grazie al libro “Autobiografia di uno Yogi”, scritto da Paramahansa Yogananda e pubblicato negli Stati Uniti nel 1946. Il capitolo 33 di questo libro descrive un maestro immortale che risiede nella valle di Badrinath, sull’Himalaya, e che mantiene sempre l’aspetto di un giovane uomo.

Yogananda racconta che nel 1861 Babaji insegnò a Lahiri Mahasya una serie di tecniche yogiche vicino alla città di Ranikhet, sull’Himalaya. In seguito, durante il resto della sua vita, Lahiri Mahasaya insegnò queste tecniche nella città santa dell’India settentrionale di Benares a molti discepoli; questo yoga sarebbe stato conosciuto come “Kriya Yoga”. Yogananda ricevette queste tecniche dal suo maestro, Sri Yukteshwar, un discepolo di Lahiri, e dopo aver viaggiato negli Stati Uniti, le diffuse attraverso la sua organizzazione “Self-Realization Fellowship”. Il suo libro, “Autobiografia di uno Yogi”, è stato tradotto in trentacinque lingue, facendo conoscere Babaji e il Kriya Yoga in tutto il mondo.

Nel 1952, dopo la morte di Yogananda, Babaji riunì e comunicò con due uomini dell’India meridionale, V.T. Neelakantan e S.A.A. Ramaiah. Per diversi anni, V.T. Neelakantan ricevette visite notturne da Babaji, che portarono alla pubblicazione di tre libri. Babaji dettò a V.T. Neelakantan e lo ispirò a scrivere sul Kriya Yoga e sull’importante ruolo del
spiritualità nella vita dell’uomo. Questi tre libri sono stati ripubblicati in un volume intitolato “La voce di Babaji” (Kriya Yoga and Publications 2003).

Da parte sua, S.A.A. Ramaiah è stato con Babaji a Badrinath nel 1954 e ha ricevuto da lui 144 kriya o tecniche del Kriya Yoga. Da allora, fino alla sua scomparsa nel 2006, Yogi Ramaiah – Yogiar – ha insegnato queste tecniche in tutto il mondo, servendo Babaji in diversi progetti, tra cui la costruzione di templi e centri di Kriya Yoga.

Questo Kriya Yoga cristallizza la filosofia monistica teistica Siddhanta dei Siddha, i maestri perfezionati del sud dell’India. Yogananda ha presentato il Kriya Yoga nel contesto della filosofia Vedanta, espressa nella Bhagavad Gita.
Il Vedanta enfatizza la trascendenza di questa realtà illusoria del mondo con l’obiettivo di raggiungere “moksha”, la liberazione dal ciclo della reincarnazione.

Il Siddhanta enfatizza la trasformazione, non la trascendenza, della nostra natura umana, in modo che il Divino possa manifestarsi pienamente nel mondo. Come tale fa parte della tradizione tantrica. Anche gli insegnamenti di Lahiri Mahasaya appartengono alla tradizione tantrica.

Marshall Govindan Satchidananda, discepolo di Babaji e studente di lunga data di Yoga Ramaiah, ha fondato l’Ordine degli acharya del Kriya Yoga di Babaji, con l’obiettivo di creare un nucleo di insegnanti competenti e dedicati per la diffusione di questi 144 kriya o tecniche yogiche in tutto il mondo.

I diversi lignaggi del Kriya Yoga

Esistono diversi lignaggi del Kriya Yoga

– Gli insegnanti di tutte o alcune delle 144 tecniche yogiche che Yogi Ramaiah ricevette da Babaji nel 1954.
– Gli insegnanti di tutte o alcune delle tecniche che Lahiri Mahasaya ricevette da Babaji nel 1861. I numerosi discepoli di Lahiri Mahasaya hanno insegnato a loro volta alcune di queste tecniche ad altri, comprese alcune variazioni.
– Le tecniche che Babaji insegnò a Swami Sivananda a Rishikesh, che a sua volta le insegnò al suo discepolo Swami Satyananda Saraswati, che le insegnò e le pubblicò anche in alcuni libri.
Perché esistono questi diversi lignaggi? Babaji dà tecniche diverse a persone diverse, a seconda delle loro esigenze e del contesto del loro tempo. Un individuo, in base al proprio temperamento e al proprio potenziale, riceve tecniche e insegnamenti particolari. Se praticati con disciplina e dedizione, questi porteranno particolari benefici personali, spirituali e mondani. Almeno, questa è la nostra visione dal punto di vista del Kriya Yoga di Babaji.

Sebbene ciascuno dei vari lignaggi insegni tecniche diverse, la loro comunanza risiede nella loro fonte, Babaji, e nell’importanza primaria data alla respirazione spinale. I pranayama del Kriya muovono l’energia all’interno dei canali sottili della colonna vertebrale. Lo scopo è quello di attivare la “kundalini”, il potere potenziale e la coscienza, che accelererà l’evoluzione spirituale dello studente.

Questo approccio è tantrico, lo Yoga della trasformazione, la forma più recente di Yoga.

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