Cosa è la felicità?
Secondo la personalità che abbiamo assunto, fuggiamo da qualcosa o agiamo alla affannosa ricerca di qualcos’altro e la nostra esistenza si gioca nell’alternanza di queste spinte, che in realtà limitano la nostra originaria libertà di esprimerci nel mondo.
Cercare la felicità intorno a noi è come cercare di raccogliere l’acqua con le dita, la troviamo da qualche parte ma poi scivola via molto velocemente e questo non è un problema personale, ogni essere umano vive il problema della ricerca di una felicità permanente nelle cose transitorie.
Pensate a un momento felice della vostra vita, magari il vostro matrimonio.
Molti pensano che sia il giorno più felice della vita e anche se lo fosse, facilmente qualcosa ci è venuto in mente, una serie di domande: è la scelta giusta? posso passare la vita con questa persona? Come una nuvola che oscura il sole, la felicità è già svanita. Se osserviamo la mente, produce continuamente queste nuvole sotto forma di dubbio, rabbia, desiderio, giudizio, paura, così tanti pensieri negativi.
I Siddha hanno analizzato la condizione umana e hanno fornito le indicazioni per guarirci.
Sostenevano che la quantità di felicità nella vita umana sia proporzionale alla disciplina. Non intendevano la disciplina come la intendiamo noi, utilizzavano il termine sanscrito sadhana. Sadhana è tutto ciò che facciamo per ricordare chi siamo, e tutto ciò che facciamo per lasciar andare ciò che non siamo. Tutto nello yoga e nel Kriya Yoga rientra in queste due categorie, su tutti e cinque i livelli dell’esistenza.
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